La vita di Grisha si protrae da ormai quattrocento anni. È nato nel XVII secolo in un villaggio ebraico dell'Europa orientale e da allora si reincarna, muore e rinasce, di secolo in secolo, di luogo in luogo, di corpo in corpo. Vi sembra un'assurdità? Anche Marina, la mamma di Grisha, la pensa così! Infatti, mentre il figlio scrive le sue memorie, Marina di nascosto legge, e aggiunge in calce, clandestinamente, i suoi ricordi e la sua versione della storia. «Di vita ce n'è una sola,» commenta «tutto il resto è una metafora!». Madre e figlio si contendono così il cuore del lettore, proponendo due narrative opposte, due diversi modi di prendere corpo e reinventarsi, ognuno con i suoi brividi e le sue esultanze, i suoi dolori e le sue gioie. Proprio come i protagonisti di questa storia, "Anime" è un libro dalla potenza multiforme che si muove agilmente tra epoche, paesaggi e fisionomie: conosce l'adrenalina del romanzo storico e le seduzioni del soprannaturale, raccoglie le emozioni del memoir e si abbandona al ritmo fulmineo del testo teatrale. Tutto questo per raccontare quel pungente senso di smarrimento e solitudine che contraddistingue ogni anima, cosmica o misera che sia, sempre in viaggio, di corpo in corpo e di vita in vita, alla ricerca di un'ultima, definitiva assoluzione.