ANNA EDES
di Dezsó Kosztolányi
Anfora 2018
1919, è appena crollato l’impero austro-ungarico ed è in essere la cosiddetta Repubblica dei Consigli. Siamo a Budapest. Ancora più da vicino siamo in un quartiere residenziale della città. Ancora più da vicino siamo dentro un palazzo dove abitano famiglie appartenenti alla borghesia magiara (medici, avvocati, funzionari) pronti a vivere una nuova vita che fa fatica ad arrivare. Ancor più da vicino siamo dentro le mura dell’appartamento della famiglia Vizy.
E’ qui che si svolge gran parte del romanzo ed è qui che avrà luogo l’atrocità di un evento impossibile da prevedere fino alle ultimissime pagine del libro. Anna Edes è la nuova donna di servizio della famiglia Vizy, tanto a lungo cercata e finalmente trovata per la pace non solo della padrona di casa (Angela: viziata, depressa, rigida) ma anche di tutto il palazzo prima e del quartiere poi. Gran lavoratrice, educata, rispettosa, silenziosa. E buona.
E’ un romanzo che sembra di aver letto molte altre volte, forse lo ritroviamo in Magda Szabo oppure in Margaret Atwood ? Dov’è che abbiamo letto questa storia? In realtà da nessuna altra parte e ovunque perché Kosztolany compie un’operazione molto semplice, ovvero quella di utilizzare caratteri (personaggi caratteristici) per rappresentare una società inserita in un preciso periodo storico. In questo caso quello del cambiamento.
Il punto è che lo fa meglio di tutti gli altri che l’hanno succeduto.
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