La terra inabitabile

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La Giacca del Lettore

Conosciamo già molti elementi del surriscaldamento globale: dalle cause, le emissioni di carbonio nell'atmosfera e l'inquinamento dell'aria, agli effetti, le sempre più ricorrenti crisi idriche e i limiti della produttività agricola e alimentare, l'accelerato scioglimento dei ghiacci polari, l'innalzamento del livello dei mari e il moltiplicarsi delle inondazioni lungo le coste, gli incendi disastrosi e i fenomeni temporaleschi estremi, la mutazione di alcune malattie e la loro diffusione, l'instabilità economica, i conflitti e le guerre civili per il controllo delle risorse, le conseguenti e inarrestabili migrazioni. Basta questo per intravedere un futuro spaventoso per il pianeta e per la nostra esistenza. Un futuro di cui il giornalista David Wallace-Wells ci offre una mappa dettagliata attraverso il resoconto dei molteplici «effetti a cascata» del riscaldamento globale e delle sfide che esso comporta. Il «caleidoscopio climatico», infatti, non solo minaccia l'ordine mondiale e promette di accentuare le diseguaglianze, ma mette in discussione il nostro rapporto con la natura, il significato della tecnologia e il senso stesso del progresso umano. Lo scenario prefigurato dagli studi disponibili è sconfortante, difficile da raccontare nella sua complessità. E potrebbe anche essere peggiore, dato che sono molte le cose che ancora non sappiamo. Soprattutto rimane incerto come, e quanto rapidamente, gli esseri umani reagiranno di fronte al disastro. Alla luce di ciò, Wallace-Wells ci costringe ad affrontare le nostre responsabilità tracciando una rassegna impietosa delle illusioni e degli inganni che, soprattutto in Occidente, ci allontanano da un effettivo impegno: dalla cautela dei climatologi all'allarmismo dei media, dall'indifferenza dei politici ai proclami apocalittici dei profeti della catastrofe, dal desiderio di purificazione della 'wellness' alle fantasie della «post-umanità» dei guru della tecnologia, dall'eco-fascismo alla fede nei miracoli della geoingegneria. Scritto da «un americano come tanti», che ama gli hamburger ed è felice di usare gli oggetti usciti dalla catena di produzione industriale, "La Terra inabitabile" è un libro terrificante, ma anche un appassionato invito all'azione. Perché, per quanto avvelenato, il nostro pianeta è destinato a sopravvivere. L'umanità, invece, ha solo una possibilità per immaginare un insieme di soluzioni tecnologiche, politiche e comportamentali che le permettano di preservare il proprio futuro. Nonostante tutto, possiamo ancora farcela.