Un attore, forse un comico, durante uno spettacolo di intrattenimento entra in scena dal fondo della platea e con un sorriso complice coinvolge tutti i presenti in quella che pare una riflessione sulle questioni che affliggono la società civile. Piano piano tra appelli alla necessità di resuscitare una società agonizzante, slogan politici sul senso di comunità e sulla meritocrazia, proclami sulla patria e sulla sicurezza, quell’uomo, in un crescendo di autocompiacimento, porterà l’uditorio a una sorprendente conseguenza finale, mostrando come la seduzione autoritaria nasconda un raffinato congegno ideologico, uno strumento persuasivo vorace di consenso, che inganna la logica, manipolandola. Con un ritmo serrato, un meccanismo perfetto e volutamente provocatorio, Elio Germano e Chiara Lagani ci trascinano in una narrazione avvolgente e disturbante, facendoci vivere un incubo a occhi aperti, tanto piú inquietante perché non cosí lontano dalla realtà.
Piccolo Sabato
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