Sette racconti che racchiudono come in uno scrigno la magia, la bizzarria, l’incanto di un mondo remoto e per sempre perduto – quello delle comunità ebraiche della Polonia –, che solo la letteratura ha il miracoloso potere di mantenere in vita. Perché nelle storie «il tempo non svanisce», e per lo scrittore e i suoi lettori «tutte le creature vivono per sempre». Storie che nessun altro se non Sendak, grande ammiratore di Singer, avrebbe potuto – magnificamente – illustrare.