Los Angeles 1989 Tokyo 1991 raccoglie una collezione di immagini da due metropoli tra le più complesse e indeterminate del pianeta, la cui forma sociale e urbana è incessantemente riplasmata dall’esistenza minima di milioni di persone in movimento. Contro la bulimia fotografica del dominio digitale, la restituzione di Lombardelli aspira al massimo dell’oggettività e del rigore, al punto che la realtà incontrata passo a passo nelle strade accentua, anziché attenuare, il senso di inquietudine che abita il grande vuoto della capitale californiana, così come il grande pieno di quella giapponese. E se nella prima esplorazione la guida sembra essere il Wenders dell’epilogo di Lo stato delle cose (1982), nella seconda Lombardelli si fa accompagnare dal ricordo di Yasujirō Ozu e del suo cinema quotidiano. Il libro rimette in scena una successione di sguardi che sono stati rivolti al mondo quasi trent’anni fa, dichiarando in questo modo come debba essere il tempo, e non la tecnica, a spingere le nostre immagini sul piano della visibilità.