Filosofia del paesaggio

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Paolo D'angelo. Cento anni fa Georg Simmel intitolava "Filosofia del paesaggio" un suo saggio famoso. Oggi, però, il discorso sul paesaggio sembra migrato verso altre discipline, come l'architettura o l'ecologia. Questo libro vuole riaffermare che il paesaggio è un oggetto precipuo della riflessione filosofica, perché non può essere compreso e salvaguardato se ci si rifiuta di prendere in considerazione la sua dimensione estetica. Si tratta dunque di ripercorrere la ricca riflessione filosofica sul paesaggio che si è sviluppata nel corso del Novecento, e di qui muovere a comprendere le sfide che pone la situazione del nostro tempo: il rapporto tra paesaggio e arte, in particolare quello con il cinema e con l'arte ambientale; il confronto critico con l'estetica ambientale e i suoi tentativi di dissolvere il paesaggio nell'ambiente; i diversi orientamenti dell'estetica e dell'ecologia. Ma si tratta anche di capire quale idea del paesaggio stia dietro gli interventi che su di esso si attuano, e in particolare quali concezioni fondano le politiche di tutela e riqualificazione, nella convinzione che il modo in cui ci rappresentiamo il paesaggio risulta decisivo per il modo in cui lo abitiamo.

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Come dice il saggio: il bisognino fa correr la vecchietta. Dopo il forzato lock down del 2020 (purtroppo!) abbiamo imparato a fare spedizioni sicure, super veloci ed elegantissime. Perché voi a casa vi meritate giustamente il meglio.

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Che cavolo di competizione scorretta! Ma voi per chi fareste il tifo in un'ipotetica finale di Wimbledon: Federer o Filini ? Ma è ovvio, Filini! Perchè è più simpatico, più sincero, più umano, più vicino a tutti noi. E perchè ne ha molto più bisogno di Federer.