• LONTANO DALLA VITA DEGLI ALTRI
  • LONTANO DALLA VITA DEGLI ALTRI

    LONTANO DALLA VITA DEGLI ALTRI

    Regular price €35,00
    Tax included. Shipping calculated at checkout.

    Testi di Giovanna Canzi
    Figure di Gabriella Giandelli
    Prefazione di Laura Bosio
    Postfazione di Corrado Cosenza

    «Scabre e dense, ricche di umanità rappresa, di energia sepolta sotto la rassegnazione, pronta a esplodere in una diversa direzione, in un sorriso sghembo, in un guizzo di comicità che rivela e libera». Così la scrittrice Laura Bosio, nella prefazione a Lontano dalla vita degli altri, descrive le storie che Giovanna Canzi e Gabriella Giandelli – se pur con medium diversi – dedicano a chi vive in una struttura penitenziaria. Luoghi posti ai margini della città, spesso vicini a discariche, in edifici dove il tempo sembra essersi fermato. Se Giovanna Canzi, con i suoi racconti, ci prende per mano e ci accompagna a conoscere gli studenti a cui ha insegnato per quattro anni presso la Casa Circondariale della sua città, Gabriella Giandelli, illustratrice di fama internazionale, con il suo sguardo malinconico ci invita a percorrere lunghi corridoi dove la vita scorre dolente fra il clangore di porte chiuse con furia e il filo spinato che ferisce lo sguardo. Un intreccio di parole e immagini che mostrano un mondo di dolore e privazione, dove non mancano, tuttavia, possibilità di cura e riscatto. Un riscatto che può sicuramente passare attraverso la scuola che – come sottolinea nella postfazione Corrado Cosenza, a lungo referente regionale dell’Istruzione degli adulti e penitenziaria presso l’Ufficio scolastico regionale per la Lombardia – «è presente nelle carceri italiane fin dal 1891 come attività obbligatoria». Ma chi sono gli uomini che vivono chiusi nell’isolamento e che studiano per prendere la licenza media? Lo raccontano i brevi ritratti di Giovanna Canzi – quasi delle istantanee che trattengono il ricordo di un incontro che lega per sempre insegnante e studente – e lo raccontano i disegni di Gabriella Giandelli che ha saputo dare un volto a chi ha bisogno di essere «sognato», come scriveva Danilo Dolci, per poter esistere. Un libro che invita a entrare in silenzio fra le mura di un carcere e conoscere da vicino quelle persone che non sono solo il reato che hanno commesso, perché ci somigliano più di quanto siamo disposti ad ammettere. Perché il male non è altro da noi e non è estraneo alle nostre coscienze.