Ciascuno di noi ha il proprio tempo interiore. Quando parliamo di stagioni, di durata, di intensità, siamo convinti di capirci, ma in realtà «ognuno ha orbite diversissime». Fino a che non arriva qualcosa e qualcuno che ci scaglia fuori da noi stessi, lontano da tutto, agganciati a una traiettoria siderale che non prevede ritorno nei tempi umani.
Quando Dario incontra Gao sono il caso e il bisogno a spingerlo verso una nuova possibilità. Verso una specie d'amore in cui parlare la stessa lingua significa scavalcare la solitudine e addentrarsi nell'esercizio dei sentimenti.
Un romanzo quieto e instancabile come la vita che scorre, dove la scrittura, sensibile e sapiente, torna a essere prima di tutto un modo per capire.